“If anything happens i love you” ( se succede qualcosa, vi voglio bene) è un corto animato scritto e diretto da Michael Govier and Will McCormack, rilasciasto da Netflix il 20 Novembre 2020.
Qui sotto potete vedere il trailer del film:
Ho iniziato ad interessarmene quando è diventato virale su numerosi social e mi sono posto la domanda: cos'è che ha colpito così tanto il pubblico tanto da parlarne con così tanta insistenza? Insomma, dovevo vederlo sopratutto per capire che cosa lo rendesse così “speciale”, rispetto ad altri corti animati.
La
prima cosa che si nota è che lo stile è molto semplice, mere
linee, bianco e nero, pochissimi colori per dare la giusta enfasi a
determinati momenti del corto.
Dura solamente 12 minuti ma
personalmente a me sono sembrati passare in un attimo. Ho guardato il
corto completamente ignaro della tematica, non volendomi spoilerare
nulla e per avere una reazione completamente geniuna ed inaspettata.
Metto la recensione sotto spoiler poiché mostrerò delle immagini dal corto e non voglio che chi intende goderselo a “scatola chiusa”, senza avere alcun tipo di imput esterno, possa rovinarsi l'esperienza.
DI SEGUITO RECENSIONE SPOILER DAL CORTO:
Il tema si percepisce immediatamente fin dai primissimi minuti dove vediamo i due genitori protagonisti saduti ad un tavolo mentre consumano un pasto. Entrambi sono perfettamente in silenzio, ma c'è in realtà un'accesa discussione in corso fra quelle che sembrano essere le due “anime” dei due, che sembrano discutere in modo animato.
Mi è piaciuta parecchio questo modo di rappresentare come spesso il silenzio possa in realtà essere più assordante di qualsiasi urla e di qualsiasi litigio, e di come possa nascondere tantissimo dietro sè. Tra i due ci sono ovviamente questioni irrisolte, tormenti interiori e voglia di esternarli, ma c'è un'incomunicabilità tra i due che non lo permette.
Entrambi dopo essersi alzati da tavola svolgono diverse attività di tutti i giorni, e mentre lo fanno ci vengono mostrati degli indizi che fanno capire immediatamente che stiamo parlando di due genitori che hanno perso la loro figlia. Lo capiamo dal padre che guarda una chiazza blu sul muro con occhi pieni di dolore, dalla madre che chiude la porta di una stanza senza avere il coraggio di entrare.
Tra un ricordo e l'altro giungiamo al fatidico giorno. Il giorno in cui per l'ultima volta si salutano con un sorriso e un caldo abbraccio, non sapendo cosa da lì a breve accadrà e cambierà per sempre le loro vite. E che quella sarà l'ultima volta che si rivedranno.
Ricordando quel momento le due anime dei genitori, tentano con disperazione di trattenere la piccola diretta a scuola, inutilmente tentando di cambiare qualcosa che non può più essere modificato. Il tempo non può tornare indietro e non si può più rimediare a ciò che è accaduto.
Poi degli spari dietro una porta chiusa della scuola. Delle urla. Le sirene delle ambulanze. Un messaggio inviato da uno smartphone: “se succede qualcosa, vi voglio bene”.
Dopo questa scena il rumore della pioggia è quasi assordante. Dopo essersi allontanati i due genitori finalmente piangono uno nelle braccia dell'altro, con il sorriso dello spirito della loro bambina che li scalda alle loro spalle, felice di aver riunito i suoi genitori. Finalmente capiscono che non servirà a nulla cercare le colpe nell'uno o nell'altro, che non si poteva fare nulla per prevenire quella terribile disgrazia. E arriva finalmente il pianto liberatorio.
Questo corto è un viaggio nella perdita, nel dolore straziante di chi è stato lasciato da qualcuno che amava e non riesce a farsene una ragione. Parla di come spesso la sofferenza si metta tra due persone che hanno dimenticato come si ride, come si vive, come si ama. Ma parla anche di come le persone che amiamo non ci lasciano mai davvero e di come restino dentro di noi, per sempre.
Spesso accade in coppie che perdono i loro figli che il rapporto si spezzi, perchè il ricordo di cosa si era e di cosa non si potrà mai più essere è devastante e spesso si ha la necessità di trovare un colpevole, per poter sopravvivere alla sofferenza. Ho letto parecchie interviste a riguardo ma mi ricorderò sempre le pearole di una mamma che aveva perso la sua bambina correggere l'intervistatrice che le stava ponendo delle domande: quando dice alla donna “lei era sua madre”, la corregge e dichiara “io SONO sua madre. Non smetterò mai di essere la sua mamma. E' scomparsa, ma questo non annulla il fatto che sono e sempre sarò la sua mamma”. Queste parole sono rimbombate con forza dentro di me perchè rappresenta come l'amore che proviamo per qualcuno, la sua presenza, non scompaia mai del tutto dentro di noi.
Il secondo tema principale di
questo trailer è un tema scottante in America, l'accesso alle armi da
fuoco negli e il fenomeno purtroppo diffuso delle sparatoie nelle
scuole. Contiamo che secondo uno studio negli USA si verifica una
sparatoria di massa al giorno. Un tema che tutt'ora non è, a parare
mio, discusso in maniera seria e affrontato in maniera risolutiva
purtroppo.
Numerosi documentari, corti e film sono nati su questo
argomento, condivido qui seguito un video che mette in guardia sulle
sparatoie nelle scuole, dove vediamo come i ragazzi parlando di
oggetti comuni per la scuola inizialmente in modo solare e allegro,
ma via via che il video va avanti useranno gli stessi oggetti per
fronteggiare una sparatoia, con un finale da far venire i brividi.
Potete vederlo qui sotto:
Concludendo, posso solo dire che ho amato tutto di questo corto animato. Amo il tatto con cui è stato trattato l'argomento, come lo si è fatto in punta di piedi, ma allo stesso tempo in modo risonante. Consiglio vivamente a tutti di vederlo, anche se per chi ha affrontato una perdita è sicuramente un boccone pesante da mandare giù, per via del suo realismo.